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Segnalazione/Parere DISTORSIONI DELLA CONCORRENZA NEL SETTORE DEGLI SPETTACOLI DAL VIVO DATI GENERALI articolo 21-Attivit di segnalazione

al Parlamento e al Governo (L.287/90) rif AS463 decisione 07/24/2008 invio 07/29/2008 PUBBLICAZIONE bollettino n. 22/2008 SEGNALAZIONE/PARERE mercato (92) ATTIVITA' RICREATIVE, CULTURALI E SPORTIVE (O) ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI destinatari Senato della Repubblica Camera dei Deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidente della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano Ministro per i Beni e le Attivit Culturali Sindaco del Comune di Roma Testo Segnalazione/Parere In seguito ad una denuncia inviata da numerose produzioni teatrali attive nella citt di Roma, lAutorit intende svolgere alcune considerazioni di natura concorrenziale in merito a distorsioni della concorrenza nel settore degli spettacoli dal vivo, soprattutto alla luce dellampliamento dellofferta di spettacoli dal vivo che si registrato tra il 2000 e il 2005 1 1 [Cfr. dati riportato sul Libro Bianco - La dovuto principalmente al ruolo svolto dal finanziamento pubblico. Al riguardo lAutorit osserva in generale come, in assenza di talune condizioni, il sostegno finanziario alle iniziative culturali possa determinare significative distorsioni della concorrenza. Cos, lintervento pubblico, ove non segua regole di garanzia fondate sulla selettivit delle produzioni e delle strutture da finanziare, sulla trasparenza dellerogazione dei finanziamenti e sulla gestione pi neutrale possibile delle strutture pubbliche che ospitano gli eventi, non pu che nuocere alla concorrenza la cui importanza nel settore teatrale e degli spettacoli dal vivo in genere non pu essere disconosciuta anche per le evidenti ricadute sul pluralismo della cultura. Diversamente, se il sostegno pubblico fosse soggetto a regole di garanzia, la concorrenza e lintervento pubblico potrebbero essere finalizzati al medesimo scopo, ossia contribuire ad uno sviluppo del settore. Per tali ragioni e sulla base delle considerazioni che seguono, lAutorit auspica che il legislatore voglia intervenire in tale materia mediante il riordino, razionale e conforme ai principi concorrenziali di seguito enucleati, dellintero sistema dei finanziamenti pubblici destinati al settore degli spettacoli del vivo. LAutorit rileva inoltre lopportunit che tutti gli enti territoriali adottino iniziative utili, soprattutto mediante lapprovazione di atti generali adeguatamente pubblicizzati, per gestire in modo non discriminatorio la ripartizione dei finanziamenti e di tutte le iniziative a sostegno degli spettacoli dal vivo. Ci premesso, lAutorit individua tre principali criticit concorrenziali nel settore degli spettacoli dal vivo concernenti le modalit di assegnazione dei finanziamenti, la gestione delle strutture pubbliche e il ruolo dei soggetti pubblici.
valorizzazione della Cultura tra Stato e Mercato" a cura di Confindustria (febbraio 2008).]

Lassegnazione dei finanziamenti per gli spettacoli dal vivo Quanto alle modalit di assegnazione dei finanziamenti per gli spettacoli dal vivo, lAutorit rileva che, dal punto di vista antitrust , la prima condizione necessaria a garantire che concorrenza e intervento pubblico perseguano il medesimo scopo assicurare una gestione trasparente e concorrenziale del finanziamento pubblico. In questottica la gestione dei contributi dovrebbe essere soggetta a regole certe, predeterminate e non discriminatorie. Ci significa innanzitutto che non dovrebbero essere erogati contributi in assenza di selezioni e dovrebbero essere aboliti i finanziamenti ex post, finalizzati a sanare bilanci in disavanzo. Infatti, questa tipologia di finanziamento appare suscettibile di determinare effetti anti-concorrenziali, in quanto fortemente disincentivante lefficienza delloperatore, sia esso pubblico o privato. Pertanto, lAutorit rileva limportanza che laccesso ai finanziamenti venga disciplinato attraverso regole certe, determinate e trasparenti. In tale senso auspicabile che il finanziamento sia sempre

selettivo e che le selezioni prevedano la procedura concorsuale, bandite con cadenza fissa e adeguatamente pubblicizzate. In tale ottica anche i criteri di valutazione per lassegnazione dei finanziamenti dovrebbero essere predeterminati e conoscibili dai potenziali interessati. Infine, le commissioni giudicatrici dovrebbero essere composte da soggetti privi di situazioni di conflitto di interesse; i giudizi dovrebbero essere resi pubblici. Pur ribadendo limportanza dellassegnazione selettiva dei finanziamenti, lAutorit riconosce tuttavia la possibilit di sovvenzioni di natura straordinaria a fronte di particolari esigenze economico-sociali la cui eccezionalit deve comunque essere adeguatamente motivata. La gestione delle strutture pubbliche Con riguardo alla gestione delle strutture pubbliche lAutorit osserva innanzitutto come anche lo sfruttamento esclusivo delle strutture pubbliche che ospitano eventi culturali (quali concerti, balletti, rappresentazioni teatrali) da parte degli enti finanziatori (di solito enti territoriali, per lo pi locali) o da societ da questi controllate possa talvolta determinare ingiustificate posizioni di vantaggio di tali operatori con danno dei concorrenti e del pluralismo dellofferta culturale. Quanto al primo aspetto, un importante elemento distorsivo della concorrenza deriva dallingiustificata posizione di vantaggio detenuta dalle societ a capitale pubblico, spesso municipalizzate, operanti sia nel settore dello spettacolo dal vivo che nella gestione dei servizi connessi con i beni culturali (caffetteria, libreria, visite guidate, etc. ). Pi in generale, lAutorit sottolinea che tali societ a capitale pubblico operanti nel settore dello spettacolo dal vivo godono, oltre che di sovvenzioni pubbliche erogate a tuttoggi prevalentemente in assenza di selezioni, anche di facilitazioni nellutilizzo delle strutture pubbliche, anche queste riconosciute in assenza di svolgimento di procedure selettive; ci impedisce lo svolgimento del libero gioco della concorrenza con evidente disincentivo alla produzione e distribuzione efficiente dei prodotti culturali del settore dello spettacolo dal vivo, con effetti negativi sul pluralismo culturale. Tale situazione pu determinare ingiustificate situazioni di vantaggio competitivo con danno degli operatori che, invece, sono esclusi a fruire delle strutture pubbliche per la distribuzione dei propri prodotti. A fronte degli effetti discriminatori derivanti dalla situazione sopra illustrata - pur non disconoscendosi le finalit di interesse generale spesso perseguite delle societ c.d. municipalizzate che permettono la distribuzione di prodotti culturali di pregio ovvero fruibili dal grande pubblico a prezzi contenuti lAutorit auspica che sia consentito lutilizzo delle strutture pubbliche da parte di altri operatori dellindustria culturale secondo criteri di equit e non discriminazione, sulla base di selezioni trasparenti. Ci ovviamente in presenza di capacit inutilizzata della struttura pubblica e senza in alcun modo condizionare la programmazione di questultima. Il ruolo dei soggetti pubblici nel settore degli spettacoli dal vivo Con riferimento, infine, al ruolo dei soggetti pubblici, come gi affermato dallAutorit nel corso dellaudizione del Presidente presso il Senato del 15 maggio 2007, si ribadisce che lapproccio antitrust richiede che i soggetti pubblici, tra cui principalmente gli enti locali, dovrebbero limitarsi, il pi possibile, a svolgere compiti di tipo neutrale, quali la gestione della promozione e della programmazione. Come gi detto, al fine di consentire lo sviluppo al tempo stesso concorrenziale e pluralistico del settore culturale, pertanto, i soggetti pubblici dovrebbero dismettere il pi possibile ogni funzione di tipo imprenditoriale. In questottica ed in osservanza della rilevanza costituzionale della promozione della cultura, lAutorit osserva che le attivit imprenditoriali degli enti pubblici nel settore culturale dovrebbero essere limitate a quelle connesse con manifestazioni di interesse generale ovvero eventi e iniziative per cui presumibilmente, in assenza dellintervento pubblico, il mercato potrebbe non funzionare. Sulla base di tali considerazioni, lAutorit ritiene necessario dunque che lintervento pubblico nel settore degli spettacoli del vivo si conformi ai principi concorrenziali sopra ricordati e che il legislatore proceda a razionalizzare lintera materia nel senso auspicato. Ci soprattutto mediante listituzione di un sistema di incentivi e finanziamenti, statali, regionali e locali, che non si sovrappongano, ma che siano in grado di incentivare uno sviluppo del settore degli spettacoli dal vivo, anche nellottica di garantire il pluralismo dellofferta culturale.

IL PRESIDENTE Antonio Catrical

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